Nella pagina acquerelli anonimi tedeschi prodotti attorno al 1865
Intensa e proibita fu, nei secoli scorsi, la circolazione di disegni, stampe e libri licenziosi che illustravano senza alcun pudore, in periodi nei quali la sessualità era ufficialmente negata o allusa limitatamente all’atto d’amore della procreazione, la sfera umana più intima. In alcuni casi – come nelle stampe cinquecentesche di Marcantonio Raimondi – si giungeva, attraverso gli amori degli Dei a realizzare una sorta di manuale delle posizioni erotiche che avrebbero consentito, per usare il termine dell’epoca, la scoperta di nuovi “modi”. Evidentemente la vitalità del Rinascimento si era estesa, con il piacere della conoscenza, alla sperimentazione di novità anche nella sfera erotica. Ogni epoca lega, com’è naturale che sia, la produzione d’arte erotica a idee dominanti – rispetto alle quali si pone, nella maggior parte dei casi agli antipodi – o al clima politico e sociale. Una delle dimostrazioni interessanti, a questo livelli, sono gli acquerelli erotici biedermeier, prodotti in Germania verso il 1865. Eco privatissimo del sostanziale disimpegno edonistico del periodo e del favorito riflusso verso il privato, il sesso diventa un’attività di goliardiche orge. I personaggi sono caricati dal disegnatore e piegati verso una rappresentazione, comico-grottesca. Vino e donne dominano l’orizzonte, moltiplicandoil numero delle signore a disposizione e pertanto le possibilità di soddisfacimento di ogni desiderio. Il sesso reazionario – a differenza da quello libertino, di marca francese – è crasso e punta allo scarico delle tensioni attraverso atti che portano al godimento alimentare e sessuale, come una delle forme di mantenimento dello status quo.
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